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Al Modernissimo il cinema di Nino Rota, il mago delle note
Dal 12/2, Il padrino, Amarcord, Gattopardo e altri film
Nato nel 1911 in una famiglia milanese di musicisti, Nino Rota è stato uno dei grandi protagonisti della musica italiana del Novecento e uno dei più celebri compositori di musica per film: protetto di Toscanini, allievo di Giacomo Orefice, Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella, Rota ha firmato oltre centocinquanta colonne sonore, capaci ogni volta di fondersi e completare immagini e poetiche d'autore. Ma Nino Rota è stato soprattutto un compositore a 360 gradi capace di spaziare nell'intero arco musicale: dall'opera lirica alla sinfonica, dai concerti alla musica strumentale, passando anche per la musica leggera (Viva la pappa col pomodoro cantata da una scatenata Rita Pavone è sua) e a quella sacra. La sua opera più celebre, Il cappello di paglia di Firenze, è da sempre in repertorio (il Teatro alla Scala l'ha messa in scena lo scorso settembre). In occasione dell'uscita del libro "Nino Rota. Storia del mago Doppio e della fata Giglia" di Francesco Lombardi, la Cineteca di Bologna renderà omaggio al maestro con una rassegna al Modernissimo in programma dal 12 al 26 febbraio. Il nome di Nino Rota è legato soprattutto a quello di Federico Fellini, che lo volle al suo fianco dal 1952, anno di Lo sceicco bianco (in proiezione il 12/2) fino a Prova d'orchestra (18/2) del 1979, anno della morte del compositore. E poi Otto e mezzo (24/2), il Casanova (21/2) e Amarcord (26/2). "Mi metto vicino al pianoforte, dove Nino siede, e gli spiego esattamente quello che vorrei", raccontava il regista riminese, e come per magia la musica fluiva, perfetta: "senza capire materialmente cosa succedeva nel film", spiegava Rota, "sentivo affiorare delle idee che mi pareva fossero proprio congeniali allo spirito del film". Oltre alla collaborazione con Fellini, la rassegna mostrerà i film realizzati per altri registi, dall'esordio nel 1933 con Treno popolare di Raffaello Matarazzo (25/2), al Padrino di Coppola (13/2) del 1972, passando per Il Gattopardo di Luchino Visconti (14/2) e Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli (17/2).
O.Salim--SF-PST