
-
Nuoto: Barelli 'mondiali? Ragazzi arriveranno in forma'
-
Djokovic 'Panichi e Badio fenomenali, sorprendono cambi Sinner'
-
Settecolli: Ceccon primo nei 200 dorso, 'ora sotto con i 100'
-
Settecolli: Curtis vince anche i 50 sl, 'pressioni? Sì ma sane'
-
Organizzatori Pride Budapest, siamo quasi 200.000
-
Accordo G7 sulla global minimum tax con esenzioni per gli Usa
-
Traforo del Monte Bianco, 'lavori sulla volta fino al 2050'
-
Palestinese Copti, Trump e il sionismo? Gli imperi cadono
-
Sinner 'timing cambi non dei migliori, ma non influirà su di me'
-
Gp Austria: Leclerc "è un buon inizio di weekend per noi"
-
Remo Anzovino, via a tour estivo e poi via in Giappone
-
Sinner 'cambi decisi dopo Halle, ma niente di eclatante'
-
Gp Austria: Norris in pole, Leclerc in prima fila
-
Ciclismo: Campionati Italiani; Longo Borghini vince prova donne
-
Iran, 'capo Aiea Grossi bandito dai nostri siti nucleari'
-
Inclusione, al via la terza edizione di 'Arena per tutti'
-
I tamburi giapponesi dei Munedaiko alla Filarmonica Romana
-
MotoGp: Olanda; Marc Marquez vince la gara sprint
-
Tunnel Tenda, primi veicoli in transito nella galleria
-
Gia Coppola, io figlia d'arte regista per timidezza
-
Wimbledon:Paolini 'bello esserci, ora penso solo al primo match'
-
Motogp:futuro di Martin un caso, il manager 'libero per il 2026'
-
Talk e concerti, torna l'Arena sul mare al porto di Ancona
-
Media, salgono a 49 i morti nei raid israeliani su Gaza
-
Accademia dei Sartori festeggia 450/o sfilando a Via Veneto
-
A Cortona un violoncello del 1707 e i sogni delle star di domani
-
Ken Loach, 'siamo sopraffatti dalla violenza nel mondo'
-
Il regista romeno Mungiu premiato alla Milanesiana
-
Tajani, 'i dazi al 10% sono un compromesso accettabile'
-
Leader opposizione Ungheria a Pride,non cedete alle provocazioni
-
Ultradestra sfila a Budapest su stesso percorso del Pride
-
F1: Austria; a Norris le terze libere, 4/o Leclerc
-
L'acciaio del futuro, meno operai e rottame materia prima
-
Yuyu a UnoMattina Weekly, 'così ho sconfitto l'anoressia'
-
La ventunenne Olga Davnis ospite di Pianofortissimo a Bologna
-
Mondiale club: Klopp 'peggiore idea mai sperimentata nel calcio'
-
Settecolli: stasera tocca a Paltrinieri nei 1500 stile
-
Abi, podcast su conto per autonomia finanziaria delle donne
-
Mer Mec, 'Fs e Cdp? Parliamo con tutti, ma nessun accordo'
-
Gozzi, 'decarbonizzazione ex Ilva impossibile in tempi brevi'
-
MotoGp: Olanda; Quartararo in pole, 2/o tempo Bagnaia
-
Agrigento Capitale, sold out concerto della Sinfonica Siciliana
-
Jesolo regina delle mete mare Jfc, Sardegna top tra le regioni
-
Settecolli: bene Curtis e Ceccon, finali nei 50 sl e 200 dorso
-
Laura Sanchez Bezos sposa sulla copertina di Vogue
-
Al Jazeera, almeno 14 uccisi dai raid su Gaza dall'alba
-
Qatar vede 'finestra di opportunità' per una tregua a Gaza
-
Dal 1 luglio al via il modulo Cid digitale
-
Trump, una bufala i 30 miliardi a Iran per nucleare civile
-
Stellantis, nuovo stop nello stabilimento Cassino Plant

Trent'anni senza Modugno, rivoluzionario della musica
Non solo le canzoni, la tv, il cinema e la politica
(di Paolo Biamonte) Trent'anni fa, il sei agosto 1994, se ne andava Domenico Modugno. Tre decenni sono un tempo lungo ma forse proprio per questo rendono ancora meglio l'idea dell'importanza eccezionale del personaggio, mai uscito della memoria collettiva perché, nella storia dello spettacolo italiano, continua a rappresentare una splendida eccezione. Modugno, artisticamente parlando, è stato infatti un rivoluzionario che non solo ha cambiato più volte le regole e i codici della canzone italiana ma ha incarnato quella figura di entertainer completo, che nella nostra tradizione ancora oggi è una rarità: una figura di artista capace di essere, oltre che autore, attore, cantante, conduttore, sul palcoscenico come sul piccolo e grande schermo mantenendo intatta la sua forza espressiva. Aveva un carisma fuori dal comune e una fisicità dal fascino magnetico, un talento innato coltivato seguendo i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che gli permetteva di dominare la scena. E' stato il primo a portare al successo la musica Folk quando, all'inizio della carriera, lui pugliese di Polignano a Mare, usava un dialetto salentino molto simile al siciliano tanto che agli inizi della carriera si spacciò per siciliano aprendo così una ferita con i suoi conterranei, che si sentivano traditi, che si sanò definitivamente solo il 26 agosto 1993 quando, praticamente un anno prima della morte, fece un concerto nella sua Polignano davanti a 70 mila persone. "Chiedo scusa - disse - ma per la fame avrei detto anche di essere giapponese!". Al Festival di Sanremo del 1958 con "Nel blu dipinto di blu" ha cambiato per sempre il corso della canzone italiana, liberandola dalla retorica e dai luoghi comuni melodici: le braccia spalancate durante il ritornello swingato sono ancora oggi la pietra miliare della moderna canzone italiana. Grazie a "Volare", come poi è stata chiamata in tutto il mondo, Modugno è stato il primo cantante pop italiano a conquistare prima l'America e poi il mondo intero, il primo a vincere un Grammy, il primo artista veramente internazionale che non fosse un tenore specializzato in arie d'opera o canzoni napoletane. Non c'è, nella storia dello spettacolo del nostro Paese, un artista che sia stato capace di avere un successo così eclatante nella musica e nel teatro, dove dagli spettacoli di Garinei e Giovannini alla meravigliosa edizione dell'"Opera da tre Soldi" firmata da Giorgio Strehler in cui era un perfetto Mackie Messer accanto a Milva, splendida Jenny delle Spelonche, è stato un vero e proprio mattatore che ha lasciato un segno profondo anche in televisione. In lui convivano un'anima popolare e lo spirito di un artista capace di lavorare con Eduardo De Filippo e Quasimodo, di cantare "Piange il telefono" e testi di Pier Paolo Pasolini, compresi i titoli di testa di "Uccellacci Uccellini". Un cultore del dialetto, che considerava lo strumento espressivo naturale degli italiani, che usava con naturalezza il napoletano e che ha lasciato una grande canzone "in lingua" come "Resta cu'mme", diventata un classico della musica di Napoli. Un uomo dal carattere complesso che negli ultimi dieci anni della sua vita è stato duramente colpito nel fisico, costretto su una sedia a rotelle: sono gli anni del suo ingresso in politica, eletto prima alla Camera con i Radicali, diventò Senatore nel 1990 impegnandosi nella difesa dei diritti dei disabili. La menomazione fisica non gli impedì di riprendere la sua attività dal vivo, in esibizioni che erano la dimostrazione di una vitalità fuori dal comune, di un uomo che non si arrendeva a nessun costo alla malattia.
I.Yassin--SF-PST