Sawt Falasteen - Ricostruita la vita di un bambino dell'Età del Rame

Ricostruita la vita di un bambino dell'Età del Rame
Ricostruita la vita di un bambino dell'Età del Rame

Ricostruita la vita di un bambino dell'Età del Rame

Grazie ad indagini hi-tech sui resti ossei trovati a Faenza

Dimensione del testo:

Era un maschietto di appena 17 mesi il bambino dell'Età del Rame i cui resti fortemente degradati sono stati scoperti durante uno scavo archeologico a Faenza, in provincia di Ravenna. La sua breve storia è stata ricostruita grazie a una serie di tecniche avanzate di indagine da un team internazionale di ricerca, coordinato dall'Università di Bologna a cui hanno partecipato anche Sapienza Università di Roma, Università di Modena e Reggio Emilia, Università del Salento, Università di Padova e Ministero della Cultura italiano. I risultati dello studio sono pubblicati su Journal of Archaeological Science. "I resti scheletrici mal conservati sono spesso ignorati nella ricerca antropologica", ma "il nostro studio dimostra che possono conservare informazioni importanti se analizzati con metodologie all'avanguardia", afferma Owen Alexander Higgins, primo autore dello studio e assegnista di ricerca del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna. Nonostante l'estrema frammentarietà dello scheletro (ridotto a corone dentarie e piccoli frammenti ossei), i ricercatori sono riusciti a stimare con notevole precisione l'età alla morte del neonato (circa 17 mesi) e a determinarne il sesso maschile grazie ad analisi del genoma e delle proteine antiche. L'analisi istologica ad alta risoluzione dello smalto dentale ha fornito dettagliate informazioni sui primi anni di sviluppo dell'individuo, contestualizzate rispetto ai modelli di crescita noti nelle popolazioni umane presenti e del passato. In aggiunta, l'analisi del Dna antico effettuata su un frammento osseo ha permesso di identificare rare mutazioni del Dna mitocondriale che offrono nuove prospettive sull'ascendenza materna. "Questo lavoro dimostra come anche resti fortemente compromessi possano restituire preziose informazioni sulle storie di vita del passato", conclude Stefano Benazzi, coordinatore dello studio e responsabile del Laboratorio di Osteoarcheologia e Paleoantropologia dell'Università di Bologna.

N.Awad--SF-PST