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Candidata comunista per la prima volta alle presidenziali cilene
Jeannette Jara ha vinto le primarie del centrosinistra
Per la prima volta nella storia del Cile una militante del Partito Comunista sarà la candidata della sinistra alle elezioni presidenziali. Questo il verdetto emerso dalle primarie di domenica, che hanno visto il chiaro trionfo di Jeanette Jara, ex ministra del Lavoro del governo di Gabriel Boric, con il 60% dei voti. Jara ha superato la socialdemocratica Carolina Tohá,- per molti la favorita prima della tornata - rimasta al 28% dei voti, seguita da Gonzalo Winter, (precandidato per il partito di Boric, Frente Amplio) e il rappresentante dei verdi, Jaime Mulet. Con circa un milione di votanti, le primarie sono state contraddistinte da una scarsa affluenza, molto inferiore alle aspettative e a quelle del 2021 che videro la vittoria di Boric sul comunista Daniel Jadue, a cui parteciparono 1,7 milioni di elettori. Nel suo primo discorso dopo la vittoria, Jara ha lanciato un messaggio di unità agli altri precandidati della sinistra affermando che "con loro inizia un nuovo cammino". Il candidato che vincerà le primarie sarà chiamato ad affrontare alle presidenziali di novembre una destra in rimonta che tuttavia si presenterà divisa con tre candidature: Evelyn Matthei (centrodestra), José Antonio Kast (destra conservatrice) e Johannes Kaiser (ultradestra libertaria).
J.AbuHassan--SF-PST