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Bruni Tedeschi, Duse l'ho immaginata come una cara amica
Pietro Marcello, la amo come tutti i personaggi in rivolta
"Lavoro spesso con il personaggio da interpretare come fosse una persona incontrata su un treno e della quale divento subito amica e che alla fine mi vuole anche un po' di bene". Una splendida Valeria Bruni Tedeschi racconta così al Lido il suo singolare modo dì approcciare a un nuovo personaggio, in questo caso proprio la 'Duse' nella biopic di Pietro Marcello, in concorso oggi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica e in sala dal 18 settembre con PiperFilm. La storia si concentra su questo leggendario e misterioso personaggio nell'ultima parte della sua carriera, nel suo autunno, tra la Grande Guerra e l'ascesa del fascismo. L'artista, anche molto malata, vuole però tornare a recitare vuole ancora il palcoscenico. "Sono sempre stato affascinato dai personaggi in rivolta - spiega invece Pietro Marcello -, dal soggetto ho subito pensato a Valeria Bruni Tedeschi, ma quello che volevo rappresentare di questa donna è il suo spirito. Ho scelto di raccontare gli ultimi anni, quelli della dissoluzione, in un personaggio ottocentesco che si affaccia nel novecento, un tempo come quello di oggi, segnato dall'ignavia, in cui tutto è permesso e niente è vero". Sottolinea invece la Bruni Tedeschi, "Quando ero giovane avevo una coach che usava il metodo Strasberg e ci parlava moltissimo della Duse. All'actors studio poi avevano una sua enorme foto, Lee Strasberg la adorava perché era convinto che utilizzasse, senza saperlo, il suo metodo »..
N.Shalabi--SF-PST