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A Locarno premiata Gioia Mia, Pardo d'oro va a Tabi to Hibi
Tanti messaggi politici. Aurora Quattrocchi miglior interprete
(di Chiara Venuto) La Sicilia dei ricordi d'infanzia di Margherita Spampinato, raccontata in 'Gioia mia', vince il premio della Giuria del Concorso Cineasti del Presente del 78esimo Festival di Locarno. Un film che, come ha detto la regista davanti al pubblico del GranRex, aveva un "budget così piccolo, ma così piccolo, che l'aiuto di tutti, dalle nonne ai bambini al cane alla troupe" ha fornito un contributo speciale e si è rivelato vincente. Entra così anche un po' d'Italia nel Palmarès di quest'anno, dove figura pure il Pardo per la miglior interpretazione ad Aurora Quattrocchi, co-protagonista del primo lungometraggio di Spampinato. L'attrice - felicissima sul palco, tra risate e abbracci al pubblico - appena qualche giorno fa aveva detto all'ANSA che stavolta il suo personaggio è "molto diverso" da lei perché ben più rigido rispetto alla sua indole, ma "io ho già avuto ruoli completamente fuori dalle mie corde e sono forse quelli che mi sono riusciti di più". In un evento in cui sono stati tantissimi i messaggi politici, in particolare quelli relativi alla guerra in Palestina, il premio principale del Concorso internazionale, il Pardo d'oro Gran Premio del Festival della Città di Locarno per il miglior film, è andato a 'Tabi to Hibi', in cui il regista Sho Miyake con una struttura a matrioska mette insieme due opere del mangaka Yoshiharu Tsuge - 'A View of the Seaside' e 'Mister Ben of the Igloo' - accomunate dal voler raccontare le difficoltà e le ansie delle persone comuni nel rapportarsi con l'altro. Il premio speciale della Giuria - Comuni di Ascona e Losone per questa categoria è andato a 'White Snail' di Elsa Kremser e Levin Peter, che ha portato a casa pure il Pardo per la migliore interpretazione ai due protagonisti, Marya Imbro e Mikhail Senkov. Riconoscimento andato anche alle attrici Manuela Martelli e Ana Marija Veselčić per 'God Will Not Help' di Hana Jušić. Pardo alla miglior regia della Città e Regione di Locarno, invece, ad Abbas Fahdel per 'Tales of the Wounded Land'. Menzione speciale a 'Dry Leaf' di Alexandre Koberidze. Non ce la fanno quindi le italiane Valentina e Nicole Bertani con 'Le bambine', che però portano a casa la menzione speciale di una delle Giurie dei giovani. Nel concorso Cineasti del presente - quello in cui gareggiava 'Gioia mia' - il Pardo d'oro è andato a 'Hair, paper, water...' di Nicolas Graux e Trương Minh Quì, film girato con una Bolex 16mm e che racconta di una donna che vive nella regione di Quảng Bình in Vietnam e di come stia cercando di crescere suo nipote mantenendo tradizioni e lingua della sua tribù, la Rục, una delle meno conosciute al mondo. Il riconoscimento alla miglior regia emergente è stato ottenuto da Cecilia Kang per 'Hijo Mayor'. L'altra miglior interpretazione - oltre Quattrocchi - è stata quella del georgiano Levan Gelbakhiani in 'Don't Let the Sun' di Jacqueline Zünd, produzione italo-svizzera girata tra Milano, Genova e (solo in pochi punti) Brasile e che rappresenta un mondo in cui per colpa del riscaldamento globale si vive soltanto di notte e i rapporti sociali vanno sgretolandosi. Gelbakhiani sul palco ha parlato delle proteste in Georgia e dei "tantissimi giovani come me che stanno lottando" per un futuro migliore, in un'epoca determinata da "autoritarismo, odio, divisione e deumanizzazione in tutto il mondo". Tra i Pardi di Domani, nei Corti d'autore trionfa 'A Very Straight Neck' di Neo Sora, mentre al Concorso internazionale 'Hyena' di Altay Ulan Yang. Miglior opera prima è 'Blue Heron' di Sophy Romvari, mentre il Pardo Verde va a 'Mare's Nest' di Ben Rivers. Il documentario 'With Hasan in Gaza'. tratto da delle riprese di 20 anni fa di Kamal Aljafari, ha invece ricevuto l'Europa Cinemas Label per incentivare la sua distribuzione sugli schermi della rete Europa Cinemas. Tra le giurie indipendenti, quella della Semaine de la Critique ha dato il suo Grand Prix a 'Celtic Utopia' di Dennis Harvey e Lars Lovén. Il Marco Zucchi Award è stato conferito al documentario 'Nella colonia penale' di Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana, che descrive le ultime colonie penali d'Europa, in Sardegna, dove i detenuti lavorano la terra, accudiscono animali e mantengono la struttura.
J.AbuHassan--SF-PST
