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Milena Canonero, 'non ho sempre voluto fare la costumista'
"Lavoro come gli altri. Arancia Meccanica esperienza più bella"
"Voilà, è tutto qui". Milena Canonero, quattro premi Oscar ai migliori costumi, parla del suo lavoro con una semplicità incredibile. Dalla sua prima esperienza - quando prestò un paio di jeans a un'attrice - fino a 'La trama fenicia' di Wes Anderson ("lo consiglio, mi è piaciuto tantissimo"), la celeberrima costumista italiana parla allo Spazio Cinema del Festival di Locarno, nel corso del quale riceverà il Vision Award di Ticinomoda. Eppure non ha sempre desiderato fare questo mestiere. "Tutti i bravi costumisti fanno lo stesso tragitto, non faccio niente di particolarmente differente - afferma -. Ce ne sono di 'bravissimissimi' che mi ispirano ancora adesso. Alcuni sono in giro, altri non ci sono più come Piero Tosi. Ci ispiriamo al lavoro degli altri così come ci ispiriamo a quello dei grandi registi, il cinema è una collaborazione". Il genio di Canonero è qualcosa di innato, seppur fomentato da studi ("ma non li ho mai finiti, infatti continuo a studiare ancora", scherza) e ricerca. Il primo film a cui lavorò fu 'Arancia Meccanica' di Stanley Kubrik: "aveva sentito che ero una workaholic (una stakanovista, ndr), sua moglie lo ispirò a coinvolgermi - racconta - è stata l'esperienza più bella della mia vita dal punto di vista del cinema. Ma dopo aver finito ero ancora incerta, avevo velleità di diventare regista". Alla fine, però, fu lei la costumista, e meno male: così si guadagnò il primo Academy Award. Del rapporto con i grandi registi con cui ha collaborato l'artista ha parlato a lungo. Ad esempio ha rivelato che "Wes Anderson è molto coinvolto nel look, a differenza di Kubrik, che ti dà una piccola parola e poi voli, forse vede i costumi una volta sola e basta, con Wes è il contrario. Ma con lui si può dire che c'è una simbiosi". In 'Grand Budapest Hotel' "mi ha dato le sue idee - ha aggiunto -. Una cosa che non voleva assolutamente fare erano le solite uniformi marroni, blu, nere, verdi... Allora guardando le campionature delle lane ho visto un colore che sotto una certa luce poteva sembrare blu, ma poi era viola. Quando lo ha visto è balzato sulla sedia e ha detto 'This is it!'". E pensare che "non sapevo neppure l'hotel sarebbe stato così rosa".
R.Shaban--SF-PST