Sawt Falasteen - Michieletto, 'Caracalla Festival di emozioni e sfide'

Michieletto, 'Caracalla Festival di emozioni e sfide'
Michieletto, 'Caracalla Festival di emozioni e sfide'

Michieletto, 'Caracalla Festival di emozioni e sfide'

122 mila spettatori, nel concerto finale appello per la pace

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(di Luciano Fioramonti) "Una festa nella cornice stupenda delle Terme alle quali abbiamo aggiunto la Basilica di Massenzio. Abbiamo regalato al pubblico una estate ricca di appuntamenti, sfide e emozioni. È stato per me un periodo di benessere e di armonia con tutto il teatro. Questo è quello che mi porto addosso da queste settimane di lavoro". Damiano Michieletto traccia il bilancio del Caracalla Festival che si è concluso ieri con i Carmina Burana di Carl Orff e con la dedica "a chi sta soffrendo ed è costretto ad affrontare l'inferno della guerra", mentre sul profilo delle rovine campeggiavano le parole Pax optima rerum, La pace è la cosa migliore. Il regista teatrale veneziano, al quale l'Opera di Roma ha affidato quest'anno la direzione artistica dei suoi spettacoli estivi, ha buoni motivi per ritenersi soddisfatto. Gli spettatori sono stati 122mila, con l'85% di riempimento medio della platea delle Terme e della Basilica di Massenzio, per la prima volta sede di messinscene operistiche. Sold out per tutte e quattro le recite di Don Giovanni di Mozart a Massenzio, per l'ultima recita di West Side Story di Bernstein e per la data unica dei Carmina Burana di Orff alle Terme. La prima della Traviata ha registrato il record assoluto di incassi per uno spettacolo d'opera a Caracalla con oltre 271mila euro, così come è stata record di presenze e incassi la replica del Trittico di danza Bausch / Béjart / Wheeldon (4.037 spettatori; 205.705 euro). "Questa esperienza - ha detto Michieletto all'ANSA - mi ha confermato la consapevolezza che lavorando insieme e cercando di tirar fuori l'orgoglio e l'entusiasmo si possono creare molte cose. Abbiamo proposto un programma ricco e siamo riusciti a farlo perché ognuno ha fatto la propria parte fino in fondo. L'insegnamento per me più grande? Valorizzare e responsabilizzare tutte le persone con cui mi trovo a lavorare". Ci sono già trattative per la prossima edizione? "Per ora la mia esperienza si conclude qui. L'anno prossimo il Festival sarà incentrato soprattutto al Circo Massimo dove il Teatro dell'Opera ha già lavorato varie volte ed è un'altra cornice stupenda nel centro di Roma. Mi auguro che anche l'estate 2026 sia ricca di appuntamenti, di bellezza e di emozioni con il teatro, con la musica e con lo spettacolo dal vivo che è la cosa che io amo fare non solo come regista ma anche come spettatore". Grande soddisfazione ha espresso il sovrintendente dell'Opera di Roma Francesco Giambrone. "Damiano Michieletto ha costruito un cartellone tanto innovativo quanto capace di dialogare con l'eterogeneità di pubblico che un anno come quello giubilare sta portando nella capitale", ha detto ricordando il grande impegno produttivo con cinque nuove produzioni realizzate in un mese e mezzo "e tutti i lavoratori della Fondazione - Orchestra, Coro, Corpo di Ballo, tecnici e amministrativi - coinvolti in uno sforzo straordinario per garantire, come sempre, eccellenza e professionalità. Un festival caratterizzato dalla scommessa vinta di un investimento sulla qualità delle scelte, degli artisti e del progetto". Quanto alla decisione di richiamare prima del concerto conclusivo l'attenzione del pubblico del Caracalla Festival sulle tragedie provocate dalle guerre, Giambrone ha parlato di "un Teatro che sceglie di non stare in silenzio davanti all'orrore indescrivibile di quello che sta accadendo nel mondo. Non è possibile restare indifferenti. Abbiamo sentito l'urgenza di prendere una posizione chiara contro la guerra e per la pace". "Attorno a noi - ha spiegato Michieletto - ci sono persone meno fortunate che stanno vivendo nella povertà e nella disperazione creata dalla violenza della guerra: non considerare il loro dolore significa tradire la nostra dignità. Anche nelle atrocità dei conflitti ci sono dei diritti umani inviolabili. Sta a noi pretendere che vengano rispettati, che nessun bambino e nessun essere umano sia umiliato e disprezzato, lasciato senza cibo e senza acqua".

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N.Awad--SF-PST