-
++ Gattuso,una vergogna che tifosi urlavano 'andate a lavorare' ++
-
Mondiali: Moldavia-Italia 0-2
-
L'Anp, 'uccisi da Israele due adolescenti in Cisgiordania'
-
'Alle nostre 132 stelle del 13/11',omaggio al Parco dei Principi
-
Il petrolio chiude in rialzo a New York a 58,70 dollari
-
"Nel cuore di Amsterdam" di Paolo Conte ristampato in Dvd
-
Cime tempestose 'primordiale e carnale', con Elordi e Robbie
-
4-1 all'Estonia, Norvegia festeggia pass Mondiali
-
Usa, anche Antifa Italia nella lista terrorismo
-
Sangalli, manovra risponda a inflazione e desertificazione
-
Tom Ford, un melodramma nel mondo dei castrati
-
Premio Puskas: anche Deiola in lizza tra Yamal e Rice
-
Fiera globale della Difesa dal primo al 4 dicembre al Cairo
-
Allarme alla Cop30, emissioni globali verso il record nel 2025
-
Agnieszka Holland, 'il mondo è in mano agli oligarchi'
-
Baristi di Starbucks incrociano le braccia, stallo su contratto
-
Al via la nuova edizione del Riff, 88 opere in concorso
-
Produttori e distributori, Italia ad American Film Market di LA
-
Le campane di Notre-Dame risuonano per le vittime del 13/11
-
Sci: Coppa Europa; a Obereggen la 42/a edizione dello slalom
-
Enel, utile nei 9 mesi sale a 5,7 miliardi, giù margini Italia
-
Borsa: Europa debole in chiusura, Parigi -0,11%, Londra 1,09%
-
Capo missione di sostegno Onu in Libia in visita ad Algeri
-
Borsa: Europa contrastata, cede Wall Street, Milano +0,15%
-
Borsa: Milano riduce il rialzo (+0,1%), balzo di Hera ed Mps
-
MotoGp: Bagnaia, spero di chiudere nel miglior modo il 2025
-
Amadeus conduttore della terza edizione dei Siae Music Awards
-
MotoGp: Bezzecchi "Aprilia bel passo avanti, continuiamo così"
-
Governo Milei rassicura i mercati, rafforzeremo le riserve
-
Premier ucraina,farò un audit su appalti aziende pubbliche
-
Calcio: Parma 'Suzuki operato, starà fuori 3-4 mesi'
-
I miti di Cartier in mostra nei Musei Capitolini
-
Caine e McConaughey vendono la voce all'IA
-
Lettera del Mit ad Aspi,'limitare aumenti,fare manutenzione'
-
Napoli:: lesione di alto grado, lungo stop per Anguissa
-
Sting approda al Met Opera, sul palco con The Last Ship
-
Lino Banfi, con Pio e Amedeo in un ruolo insolito e serio
-
Rugby: ct Sudafrica "Italia pericolosa, dovremo dare tutto"
-
'Una vita da scienziata', in mostra i ritratti di donne in Stem
-
Golf: Kai Trump, "Nonno Donald? E' piuttosto bravo"
-
Liverani, 'entro fine anno una nuova governance per l'Ania'
-
Google, l'IA va progettata in modo responsabile
-
Tassa sull'oro, ipotesi aliquota 12,5%, gettito 2 miliardi
-
Il petrolio apre in rialzo a New York a 59,14 dollari
-
Star britanniche invocano regole sui ticket dei concerti online
-
'In Libia miliardi dollari in traffico illecito carburante'
-
U.21: Baldini "la Polonia è forte, servirà giusto approccio"
-
La Corea del Sud si ferma per esame di ammissione all'università
-
Rugby: Italia-Sudafrica, Riccioni unico cambio nel XV azzurro
-
Accordo Banca Fucino-Assofarm per favorire accesso al credito
Io Spero Paradiso, i tre detenuti e le ostie per Papa Francesco
Un film su una storia vera, dal carcere di Opera al Vaticano
(di Francesca Brunati) Ciro, Giuseppe e Cristian sono in cella nel carcere di massima sicurezza di Opera, in provincia di Milano, con l'accusa di omicidio e una condanna che, per i primi due è ergastolo e per il terzo un fine pena nel 2031. I tre sono stati scelti fra 1300 detenuti per produrre artigianalmente, con le loro mani che si sono macchiate di sangue, ostie poi consacrate nelle chiese di tutto il mondo, divenendo così il corpo di Cristo. Il loro sogno è consegnarle di persona al Santo Padre Papa Francesco, al quale scrivono una lettera, che cambierà la loro vita. È una storia vera, senza precedenti, quella narrata nel film 'Io spero paradiso' diretto dal regista Daniele Pignatelli, promosso dalla Fondazione Opera Don Bosco, proiettato nelle scorse settimane al Labour Film Festival, e che sarà di nuovo in scena in prossimo 4 novembre al Cinema MIV di Varese (ore 10) nell'ambito del GLocal Film Festival. Una storia che, oltre a renedere testimonianza della situazione dei penitenziari italiani, mette in luce come il carcere non è più un luogo di punizione ma di rieducazione e di reinserimento sociale. Con 'Io spero paradiso' si punta ad oltrepassare le sbarre e si tenta di dipingere quello che dovrebbe essere il percorso di ciascun detenuto e al diritto-dovere di concedere a chi ha sbagliato una nuova 'chance'. Girato nei icorridoi della casa di reclusione dove furono rinchiusi, in regime di 41 bis, Totò Riina o Bernardo Provenzano, in Vaticano e in Sicilia, terra di sbarchi e di morti in mare, il film, per altro pluripremiato, vuole documentare come nelle situazioni più estreme sia possibile trovare una via verso il cambiamento fino ad approdare a una crescita interiore e alla riconquista della dignità. Così i tre protagonisti, che hanno imparato a impastare l'amido, pressarlo negli stampi e ritagliare a mano le ostie in un laboratorio di Opera, intraprendono un percorso fatto di piccoli passi, di errori e di riconciliazione, non solo con la società ma anche con il proprio passato. "La particolarità è che, pur partendo da un copione - spiega Daniele Pignatelli - la maggior parte delle cose sono avvenute all'improvviso", mentre si stava girando, "e questo ci ha obbligati ad una attenzione e concentrazione costante per poter cogliere al volo qualsiasi momento importante: chi mai avrebbe potuto prevedere che dopo solo sei mesi dall'inizio delle riprese i nostri detenuti sarebbero potuti uscire per la prima volta dopo anni per incontrare Papa Francesco? Ecco - aggiunge il regista - questo modo di lavorare, realizzare, scoprire e cambiare continuamente il film 'facendolo' ha reso anche noi stessi non solo testimoni ma anche quasi co-protagonisti". Insomma, il film porta sul set tre detenuti che sono riusciti a realizzare un duplice sogno: da un lato donare le ostie da loro preparate a Papa Francesco ed essere ricordati da lui nelle sue preghiere, dall'altro riuscire a raccogliere i frutti di un percorso di riscatto.
H.Nasr--SF-PST
