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Il sartoriale bohemien di Paul Smith
Look ispirati agli anni '60 pensando ai caffè di Soho
L'atmosfera è quella dei caffè italiani delle vie di Soho, negli anni Sessanta. E' qui che un giovanissimo Paul Smith si recava, incontrando una cerchia bohémien composta da musicisti, artisti e designer che contribuivano a rendere Soho l'epicentro del mondo creativo in quel momento. Da questo ricordo prende ispirazione la collezione uomo primavera/estate 2025 dello stilista britannico, che torna a Pitti Uomo dopo la sua prima esperienza al salone nel 1993. Villa Favard a Firenze, che ospita il Polimoda, è stata trasformata nel Bar Paul: un omaggio a quei caffè che tanto lo hanno ispirato. Erano un luogo dove la gente si recava dopo la chiusura serale di locali come lo Scene Club, il Flamingo Club e il Whiskey-A-Go-Go. Così oggi, tra tavolini da caffè e forniture da bar con il logo "Bar Paul", come tovaglioli, tazzine da caffè, bustine di zucchero e scatole di fiammiferi, sir Paul presentata la nuova la collezione, che in tutto evoca questo stile bohemien: le cravatte sono indossate con nodi sciolti, abbinate a giacche workwear e blazer destrutturati. E' un look che fa pensare a un artista che si reca direttamente a cena dopo una giornata di pittura in studio. Gli abiti sono tagliati con classici tessuti pied-de-poule e Principe di Galles, che ricordano la Londra degli anni '60. Ci sono anche Francis Bacon e Lucien Freud tra le ispirazioni dello stilista, che racconta come questa influenza pittorica si veda riflessa nello spazio della presentazione a Villa Favard: nelle sale ci sono cavalletti e materiali artistici (forniti da Winsor & Newton). Con questa collezione debutta anche un nuovo progetto, in arrivo all'inizio del 2025: una collaborazione con il brand del denim statunitense Lee. Un progetto che ha le sue radici negli esordi dello stilista: all'inizio degli anni Settanta, infatti, iniziò a importare pantaloni Lee da vendere nel suo primo negozio di Nottingham. Ora, a distanza di anni, nasce una capsule di denim stampati, pantaloni jacquard, t-shirt e felpe. Un'evoluzione con cui Paul Smith festeggia la visione globale che ha trasformato la sua piccola boutique di 3x3 mq a Nottingham, aperta nel 1970, in un'azienda con una rete di 130 negozi in tutto il mondo, con sedi in oltre 60 paesi.
T.Ibrahim--SF-PST
