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>ANSA-LA-STORIA/ L'odissea di Gilzan, la migrante senza gambe
La marocchina di 39 anni soccorsa in mare a Lanzarote
(Paola Del Vecchio) Un immagine di speranza, un sorriso luminoso che sfida le avversità. E' quello di Gilzan, una marocchina di 39 anni, che, nonostante abbia entrambe amputate le gambe dall'infanzia, non ha mai smesso di sognare un futuro migliore per sé e per sua madre, rimasta in Marocco. A bordo di un piccolo gommone partito lo scorso 27 luglio da Agadir, in Marocco, Gilzan ha affrontato, insieme ad altre 39 persone di origini magrebine e sub-sahariane una traversata di tre giorni, lasciandosi alle spalle la sedia a rotelle, sua inseparabile compagna da bambina. Da quando, a 4 anni, perse entrambe le gambe a seguito di un incidente stradale. Il gommone è stato soccorso al largo dell'isola di Lanzarote, alle Canarie, dalla motovedetta del salvataggio marittimo spagnolo, che ha condotto i migranti in porto. Una volta sbarcati ad Arrecife, l'emozione di Gilzan è stata incontenibile. La donna è stata aiutata dai volontari della Croce Rossa che le hanno procurato una nuova sedia a rotelle. La sua presenza non è passata inosservata, per il sorriso che Gilzan, coperta dal cappuccio della giacca a vento, non poteva reprimere. "Era pazza di gioia, ce l'aveva fatta", hanno raccontato ai media locali alcuni dei volontari che l'hanno soccorsa e hanno ascoltato il suo racconto di resilienza, di coraggio e speranza in una condizione di vita migliore, che l'ha spinta a intraprendere il lungo e pericoloso viaggio via mare per arrivare alle Canarie. Gilzan non ha spiegato come avesse coperto il tragitto di 460 chilometri da Casablanca, dove è rimasta sua madre, ad Agadir. Né dove avesse lasciato la sua sedia a rotelle. Ma ha raccontato che durante i tre giorni della dura traversata ha potuto sopravvivere grazie all'aiuto e alla solidarietà del suoi compagni di traversata, fra i quali nove donne magrebine. E che l'unica motivazione, l'unico pensiero che le ha dato la forza in ogni momento era il desiderio di aiutare sua madre, una volta arrivata in territorio spagnolo. Gilzan è stata accolta in un centro a Lanzarote gestito dalla Ong Accem, che prevede di trasferirla presto alla penisola iberica, dove la donna non vede l'ora di poter cominciare a lavorare.
N.AbuHussein--SF-PST