Sawt Falasteen - Botulino, immortalate le molecole che 'scortano' la tossina

Botulino, immortalate le molecole che 'scortano' la tossina
Botulino, immortalate le molecole che 'scortano' la tossina

Botulino, immortalate le molecole che 'scortano' la tossina

Risultato utile per medicina e cosmetica

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Osservato per la prima volta il complesso proteico che 'scorta' la tossina botulinica nell'apparato digerente, aiutandola ad attraversare la barriera intestinale per poi raggiungere il circolo sanguigno: il risultato, ottenuto grazie a una tecnica di imaging da premio Nobel, potrebbe rivelarsi utile per combattere più efficacemente gli episodi di botulismo e per migliorare l'impiego della tossina in medicina e cosmetica. Lo dimostra uno studio pubblicato su Science Advances dai ricercatori dell'Università di Stoccolma. La tossina botulinica è il veleno più potente al mondo, addirittura un milione di volte più nocivo di quello del cobra. La tossina, prodotta dal batterio Clostridium botulinum, causa il botulismo, una rara malattia che blocca la trasmissione di impulsi nelle giunzioni neuro-muscolari con conseguenze anche mortali, come dimostrato dai recenti casi di cronaca in Italia. Tuttavia, la tossina ha anche molti usi medici, ad esempio per il trattamento dell'emicrania cronica, degli spasmi muscolari e della sudorazione eccessiva, oltre che per scopi cosmetici. "In natura, la tossina non agisce da sola: si muove all'interno di un grande complesso proteico composto da 14 parti, che la protegge dall'ambiente ostile dell'apparato digerente e la aiuta a passare dall'intestino al circolo sanguigno, dove viene rilasciata e circola fino a trovare il suo bersaglio finale: la giunzione tra nervi e muscoli", spiega Pal Stenmark, professore di neurochimica all'Università di Stoccolma. Per la prima volta il suo gruppo di ricerca è riuscito a visualizzare l'intero complesso presente "nel farmaco NeuroBloc, strettamente correlato al Botox". Per mappare il complesso, i ricercatori hanno utilizzato la criomicroscopia elettronica. "Si tratta di una tecnica di imaging premiata con il Nobel, in cui congeliamo rapidamente le molecole e ne catturiamo migliaia di istantanee, che poi combiniamo in un'immagine 3D con una risoluzione quasi atomica", puntualizza Stenmark. Avere finalmente un modello molecolare di come la tossina botulinica viene strutturata, stabilizzata, distribuita e rilasciata, significa avere "nuove opportunità per neutralizzare la tossina o sfruttarne i meccanismi per uso terapeutico", conclude Stenmark.

E.Aziz--SF-PST