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Fusione, pronto il sistema di alimentazione del reattore Iter
Orlandi: 'progetto in buona salute'
E' pronto il sistema di alimentazione del reattore sperimentare Iter, l'imponente progetto per l'energia da fusione in costruzione a Cadarache, nel Sud della Francia, nato dalla collaborazione di più di 30 Paesi. La stessa collaborazione annuncia di avere completato la costruzione del sistema a impulsi necessario per alimentare le bobine dei magneti superconduttori ed essenziali per il funzionamento del tokamak, il cuore del reattore, che utilizza potenti campi magnetici per confinare il plasma ad altissima temperatura. "E' stata completata una tappa intermedia, della quale siamo orgogliosi", ha detto all'ANSA Sergio Orlandi, direttore del Dipartimento di ingegneria e costruzioni di Iter. "Il progetto si sta muovendo ed è tornato in salute, tanto che in due anni ha raggiunto obiettivi impensabili. Il progetto viaggia, siamo tranquilli e fiduciosi", ha aggiunto. Grazie a questi progressi, il completamento della struttura e l'avvio della fase di collaudo sono previsti nel primo trimestre 2033. Complessivamente il sistema di magneti a impulsi pesa circa 3.000 tonnellate. Quando una piccola quantità di combustibile (idrogeno, deuterio e trizio) vengono iniettati all'interno del tokamak, il sistema a impulsi invia una corrente elettrica per caricare elettricamente (ionizzare) l'idrogeno gassoso ottenendo in questo modo una nuvola di particelle cariche (plasma). Quest'ultima viene confinata in una sorta di gabbia invisibile indotta dai magneti e la sua temperatura viene portata a 150 milioni di gradi dai sistemi di riscaldamento esterni. A questa temperatura, dieci volte più calda del nucleo del Sole, i nuclei atomici delle particelle di plasma si combinano e si fondono, rilasciando un'enorme energia termica. Si prevede che a pieno regime Iter possa produrre 500 megawatt di potenza di fusione da soli 50 megawatt di potenza di riscaldamento in ingresso,con un guadagno di dieci volte.
E.AbuRizq--SF-PST