Sawt Falasteen - Alzheimer, presto indagine per adeguare governance nel Ssn

Alzheimer, presto indagine per adeguare governance nel Ssn
Alzheimer, presto indagine per adeguare governance nel Ssn

Alzheimer, presto indagine per adeguare governance nel Ssn

Presentata oggi in Senato, in Italia oltre 600mila malati

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In Italia si stima che oltre un 1,2 milioni di persone convivano con una demenza, di cui circa 600.000 con malattia di Alzheimer, con più di 4 milioni di familiari che assolvono al ruolo di caregiver. Con il progressivo invecchiamento della popolazione, questi numeri sono destinati a crescere sensibilmente. In questo contesto è stato presentato oggi in Senato con una conferenza stampa, su iniziativa di Guido Quintino Liris, membro della V Commissione permanente Bilancio del Senato della Repubblica e alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali, l'avvio d un'indagine conoscitiva sullo stato della rete nazionale Alzheimer. L'iniziativa nasce dalla consapevolezza della necessità di aggiornare il quadro di governance e di rafforzare la capacità organizzativa del sistema, adottando un approccio sistemico che integri prevenzione, diagnosi precoce, accesso alle innovazioni terapeutiche e presa in carico sul territorio. L'obiettivo è raccogliere dati, testimonianze ed analisi per verificare il grado di prontezza del Servizio Sanitario Nazionale nella presa in carico dei pazienti e per orientare futuri interventi legislativi. L'indagine prevede una serie di audizioni che coinvolgeranno Ministero della Salute, Ministero dell'Università e della Ricerca, Conferenza delle Regioni, Aifa, Istituto Superiore di Sanità, Agenas, società scientifiche, associazioni di pazienti ed esperti di settore e sarà avviata tra gennaio e febbraio 2026. Il progetto mira, inoltre, a definire le azioni necessarie per garantire l'integrazione delle terapie già disponibili in altri Paesi nel Ssn italiano ed a proporre un modello di governance uniforme che riduca le disuguaglianze, oltre che assicurare un accesso equo e tempestivo ai percorsi di diagnosi, cura ed assistenza. "Potremo cominciare - ha suggerito Alessandro Padovani, già presidente della Società italiana di neurologia e direttore della Clinica neurologica dell'Università di Brescia - con il modello delle reti oncologiche, ovvero di un sistema che permetta di definire livelli di complessità dal territorio al centro Hub che prevede lo sviluppo di gruppi multidisciplinari in grado di gestire la complessità delle nuove terapie biologiche e personalizzate e focalizzati sulla cura integrata del paziente in ottica olistica e di benessere a 360 gradi".

U.Shaheen--SF-PST