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Un caso su 3 di demenza legato al calo dell'udito
Studio, possibilità di prevenzione intervenendo sull'ipoacusia
Circa il 30% dei casi di demenza potrebbero essere dovuti al calo dell'udito. È quanto emerge da uno studio coordinato dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora e pubblicato sulla rivista Jama Otolaryngology-Head & Neck Surgery. Il legame tra perdita di udito e demenza è noto da tempo. Di recente la 'Lancet Commission on dementia prevention, intervention, and care' ha stimato che circa l'8% dei casi di demenza possa essere connesso a questo problema. Tuttavia, secondo il nuovo studio, è probabile che fino a oggi si sia sottostimato il ruolo dell'udito. La ricerca ha coinvolto circa 3mila persone, con diagnosi di ipoacusia di diversa gravità. In questo campione, i ricercatori hanno stimato che, nell'arco di 8 anni, il 32% dei casi di demenza fosse legata ai problemi all'udito. Inoltre, l'impatto dell'ipoacusia sul rischio di demenza non sembrava collegato alla sua gravità. "Si prevede che il numero di persone affette da demenza triplicherà in tutto il mondo nei prossimi decenni", hanno sottolineato i ricercatori. "Interventi di sanità pubblica mirati alla perdita dell'udito potrebbero avere ampi benefici nella prevenzione della demenza".
J.Saleh--SF-PST