-
Calcio: Vlahovic, 'troppi esoneri alla Juve, colpa di tutti'
-
Calcio: Juve; Brambilla,'ho dato fiducia, vittoria meritata'
-
Exit poll Olanda, i liberali di Jetten davanti a Wilders
-
Parma: Cuesta "nel ko con Roma tanti aspetti positivi"
-
Calcio: Gasperini 'Roma ha morale alto ma possiamo migliorare'
-
Parigi: Sonego batte Musetti in rimonta
-
Salvini, decisione Corte Conti su Ponte è scelta politica
-
Nel sangue ci sono molecole-spia dell'invecchiamento
-
Il Comune di Vienna prevede conti in rosso nel 2026
-
Il petrolio chiude in rialzo a New York a 60,48 dollari
-
Lagarde a Mattarella, 'faro per la fiducia in Europa'
-
Calcio: A22 "Uefa non può ignorare tribunali, chiederemo danni"
-
I ragazzi dell'Orchestra Sanitansamble di Napoli e Pappano
-
Parigi: Sinner batte Bergs e va agli ottavi
-
Milano-Cortina -100: Donaggio, lavoro per farmi trovare pronto
-
Lo spread Btp-Bund chiude a 75,9 punti
-
Il gas chiude in rialzo sul mercato di Amsterdam (+1,2%)
-
Il cervello impiega 200 millisecondi a scegliere cosa mangiare
-
Pugilato: inaugurata 'Mostra 110 FPI', tra cimeli ed emozioni
-
Fonti Gaza, 104 morti tra cui 46 bimbi nei raid di Israele
-
Bto a Firenze, 'il turismo è cosa seria, non una supercazzola'
-
Kaleon dei Borromeo in Borsa a Milano e Parigi per fine anno
-
Alluvione in Vietnam, almeno dieci vittime e cinque dispersi
-
Tè verde, broccoli, curcuma e soia come farmaci per la longevità
-
Vela: Lega Navale e Regione Lombardia insieme per laghi e fiumi
-
Torna il Medfilm Festival, 'Hope' il tema della 31/a edizione
-
Dalla Fondazione Crt più risorse, 150 milioni nel 2026
-
Auto: la 63/a Alghero Scala Piccada si presenta
-
Italian Film Festival Berlin ricorda Torre e canta Brunori Sas
-
Montecarlo Film Festival, Claudia Gerini presidente di giuria
-
Forze armate ucraine, 'Kupyansk non è circondata'
-
Allevi a Trieste per la prima esecuzione della sua Joie de vivre
-
Milano-Cortina: Malagò, 100 giorni ci servono per finire
-
Carlo Felice Genova, la Sinfonica apre all'insegna della Francia
-
Bologna omaggia Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla morte
-
Wta Finals al via, sabato aprono Errani e Paolini
-
Inps, da domani liste beneficiari Carta dedicata a te
-
Salvini, nessuna opera definanziata per pagare ponte Stretto
-
Intesa Sanpaolo ad Artissima Torino con mostre, talk e stand
-
Gigi D'Alessio con Khaled e Jovanotti nel singolo Diamanti e Oro
-
All'Euro Balkan Film Festival le ferite irrisolte del continente
-
Paralimpiadi Milano-Cortina:Mazzel e De Silvestro alfieri Italia
-
Tennis: Atp Parigi, Vacherot vince ancora la sfida tra cugini
-
Il fenomeno Bluey arriva al cinema
-
Due nemici invisibili per i soldati di Napoleone in Russia
-
Diana Krall in Italia nell'estate 2026 per due date
-
Steve Della Casa, la sinistra non ha mai amato l'Albertone
-
Dl Racing e Lacertosus insieme alle finali Mondiali Lamborghini
-
Calcio: veleno dopo sostituzione nel Clasico, Vinicius si scusa
-
Associazione Travel Retail Italia, Gardini confermato presidente
Hansel e Gretel: La bufala
Negli ultimi giorni è tornata a circolare l’idea che un “archeologo tedesco” avrebbe dimostrato che Hansel e Gretel fossero in realtà due assassini vissuti nel Seicento. È una narrazione seducente, ma non corrisponde ai fatti storicamente verificabili. Quella tesi nasce nel 1963 da un’operazione editoriale che imitava in modo perfetto i codici della saggistica scientifica: un libro costruito come un’inchiesta con fotografie, presunti reperti, perizie antropologiche e documenti d’archivio. L’“archeologo” citato in quel volume, però, non è mai esistito, e la ricostruzione è stata smontata pubblicamente già l’anno successivo.
Come nasce la storia dei “due assassini”
La narrazione oggi rilanciata online racconta di un insegnante appassionato di scavi che, nei boschi dello Spessart, avrebbe individuato i resti di una casupola con quattro forni; all’interno, le ossa parzialmente bruciate di una donna sui trentacinque anni e, in una cassetta di ferro, utensili da forno e un’antica ricetta di panpepato. Incrociando indizi linguistici e fonti locali, il sedicente ricercatore avrebbe identificato la vittima con una celebre pasticciera del XVII secolo, Katharina Schraderin; i colpevoli, secondo questa trama, sarebbero stati un fornaio di Norimberga, Hans Metzler, e la sorella Grete, mossi dal desiderio di impossessarsi della ricetta dei lebkuchen. Il delitto sarebbe avvenuto nel 1647, in piena Guerra dei Trent’anni: una versione “realistica” che ribalta la fiaba trasformando la “strega” in una professionista uccisa e i due protagonisti in un duo di omicidi.
Che cosa è stato accertato
Quella ricostruzione non è una scoperta archeologica, ma un esempio di “non‑fiction fittizia” messo in scena da un autore tedesco con fine ironia e grande perizia narrativa. Il presunto “professor Georg Ossegg” non è mai esistito; le immagini di scavo – divenute iconiche – ritraevano l’autore stesso travestito; parte dei “reperti” era di provenienza domestica; la ricetta attribuita alla vittima coincideva con un testo di largo consumo dell’epoca. A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione, l’operazione fu svelata come una parodia della moda delle scoperte archeologiche “a effetto” e come un esperimento sui meccanismi con cui il pubblico tende ad attribuire autorità a un racconto che indossa gli abiti della ricerca.
Perché l’idea continua a riemergere
L’impianto funziona perché è calibrato sui nostri automatismi cognitivi: fotografie in bianco e nero di “scavi” e “documenti”, un lessico pseudo‑accademico, cronologie e toponimi precisi, collegamenti ingegnosi tra fiaba, linguistica e geografia. A questo si è aggiunta, nel tempo, la circolazione secondaria: nuove edizioni del volume, traduzioni (in Italia il titolo è apparso già nei primi anni Ottanta), un adattamento cinematografico negli anni Ottanta e riprese in programmi e podcast di divulgazione che la presentano esplicitamente come una burla esemplare. Dall’altro lato, piattaforme e pagine web periodicamente rilanciano la tesi come “vera storia dietro la fiaba”, spesso senza ricordare – o senza sapere – che si tratta di un falso letterario dichiarato tale dall’autore e documentato da verifiche indipendenti fin dal 1964.
Cosa resta, davvero, della fiaba
Le fiabe raccolte nell’Ottocento non sono cronache giudiziarie: sedimentano paure, memorie di carestie e processi alle streghe, traumi sociali e morali di un’Europa pre‑industriale. È legittimo studiarne il rapporto con la storia sociale; non è legittimo, però, attribuire loro un caso di omicidio “con nomi e cognomi” senza prove. Per Hansel e Gretel, al di fuori dell’operazione satirica del 1963, non esiste alcuna evidenza archivistica o materiale che dimostri l’esistenza di due fratelli assassini responsabili dell’uccisione di una pasticciera nel 1647.
Il punto
Non c’è un “cold case” risolto da un archeologo tedesco: c’è la storia, ben documentata, di una burla editoriale che ha insegnato quanto un racconto confezionato con gli strumenti della scienza possa sembrare vero anche quando non lo è. Ed è per questo che, ancora oggi, la tesi riaffiora ciclicamente online: perché è verosimile, perché è affascinante e perché parla alla nostra voglia di trovare nel mito un fatto nudo e crudo. Ma i fatti, quelli controllabili, dicono altro.
Greenpeace: Le aziende agricole dell'UE stanno morendo
UE: Dazi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina
UE: Dazi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina
Zelenskyy: “Israele e Ucraina, qual è la differenza?”
UE-Ungheria: Causa per la legge sulla «sovranità»
Asse Scholz-Macron: accordi e anche attriti...
Ucraina: Zelensky chiede aiuto internazionale
Bruxelles, la protesta dei "lavoratori essenziali"
NATO: l'Ucraina è “in cima alla lista”!
Francia: Michel Barnier chiede “compromessi”
Bielorussia: CPI indaga sul dittatore Lukashenko