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Settore cosmetico sempre più sostenibile, bene il packaging
Nove lavoratori su 10 sono a tempo indeterminato, il 65% donne
(di Chiara Venuto) "Il trend crescente di impegno e di miglioramento del settore cosmetico verso la sostenibilità è riconfermato. Aumenta l'impegno e non solo, migliorano anche i risultati tenendo conto che il campione rappresentativo intervistato in questo rapporto è maggiore del primo". Lo ha detto, parlando con l'ANSA, Fabio Iraldo di Università Bocconi e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, a margine della presentazione del secondo Osservatorio sulla sostenibilità del settore cosmetico nel corso di un convegno organizzato da Geo-Osservatorio Green Economy e Cosmetica Italia in occasione della Milano Beauty Week. Secondo lo studio, basato su un questionario inviato via email a entità che rappresentano il 42,4% del fatturato del totale delle imprese totali che producono o commercializzano cosmetici, l'85% delle aziende adotta packaging con materie prime riciclate. Come spiegato da Iraldo, c'è un alto uso di contenitori facilmente riciclabili (81%), con ridotto contenuto di plastica (70%), che minimizza i materiali (56%), ricaricabile (54%) o disassemblabile (48%). "Le imprese più sostenibili competono meglio a livello mondiale. La sostenibilità non dev'essere subita, ma agita", ha ricordato il presidente di Cosmetica Italia, Benedetto Lavino. Il 76% dell'energia consumata proviene da fonti rinnovabili, mentre circa la metà delle aziende (il 48%) usa esclusivamente energia rinnovabile acquistata o autoprodotta. Nove dipendenti su 10 della cosmesi hanno un contratto a tempo indeterminato, il 65% è di genere femminile (per quadri e dirigenti è il 50%). Il 72% delle imprese eroga premialità sulla base dei risultati raggiunti. Tra le iniziative di salute e sicurezza, le più diffuse sono l'analisi dei rischi da stress lavoro correlato (74% delle imprese), l'assistenza sanitaria integrativa (69%). L'80% dei fornitori è italiano, il 94% è europeo. Per ridurre l'impatto sulla risorsa idrica, si opta soprattutto per il monitoraggio dei consumi (76%), il recupero da produzione o riscaldamento (33%), la depurazione delle acque destinate allo smaltimento (30%). Sulla gestione dei rifiuti, il 70% delle imprese adotta un sistema di raccolta differenziata nelle linee produttive, il 61% implementa iniziative per incrementare la percentuale di rifiuti avviata a recupero, il 54% per dematerializzare i documenti cartacei. "Ci sono degli aspetti che il settore cosmetico ha focalizzato con grande impegno e in cui sta producendo ottimi risultati, come la decarbonizzazione, il design del prodotto con criteri di sostenibilità ambientale, il tema del packaging - prosegue Iraldo -. Ci sono poi altri su cui si presentano margini di ulteriore potenziamento e miglioramento, come la gestione delle risorse idriche", su cui "le aziende del settore non hanno ancora definito una priorità certa". Passando ai dati sulle imprese della filiera, una delle novità di questo Osservatorio, tra le loro buone pratiche ci sono l'illuminazione led (93%), il monitoraggio dei consumi (93%) e l'acquisto di energia rinnovabile con certificati di garanzia (71%). Quanto alla gestione dei rifiuti, il 79% delle aziende adotta la raccolta differenziata nelle linee produttive, il 71% implementa iniziative per dematerializzare i documenti cartacei, il 64% riutilizza scarti/sottoprodotti nel proprio processo produttivo o per cederli a terzi. Per ridurre l'impatto sulla risorsa idrica, l'86% effettua il monitoraggio dei consumi, mentre solo il 14% effettua il recupero dell'acqua da processi produttivi o dal riscaldamento e dal lavaggio. Il 93% delle imprese adotta soluzioni per imballaggi sostenibili. Il 93% offre un'assistenza sanitaria integrativa, mentre l'86% l'analisi dei rischi da stress lavoro correlato. Quasi 8 imprese su 10 assegnano premialità, il 71% un sistema di valutazione delle performance individuali.
K.Hassan--SF-PST