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La socialità di api e umani guidata dagli stessi geni
Traccia di radici biologiche comuni
La socialità di api e umani potrebbe essere guidata da meccanismi genetici simili: a scoprirlo è stato il lavoro guidato da Ian Traniello, dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, e pubblicato sulla rivista Plos Biology. Risultati che suggeriscono che, sebbene esistono grandi differenze tra noi e le api, i comportamenti sociali potrebbero avere radici biologiche comuni risalenti a 600 milioni di anni fa. Lo studio si è concentrato in particolare su 3 arnie dove i ricercatori hanno monitorato in dettaglio i comportamenti sociali delle singole api attraverso marcatori e analisi delle immagini con l'Intelligenza Artificiale. Dati che hanno permesso così di misurare la socialità dei singoli individui, in particolare distinguendo gli esemplari più o meno propensi a condividere il cibo con gli altri. Analizzando poi il loro genoma, e l'attività di alcuni singoli geni, i ricercatori hanno individuato alcune specifiche sequenze associate a questi comportamenti più collaborativi, in particolare molte di queste varianti erano localizzate in due geni, neuroligina-2 e nmdar2, che condividono una sequenza simile a geni precedentemente associati ad aspetti della socialità e all'autismo negli esseri umani. La socialità è una caratteristica complessa, controllata da molti geni, ma queste caratteristiche genomiche condivise suggeriscono l'esistenza di antichi elementi molecolari costitutivi della vita sociale, conservati attraverso 600 milioni di anni di evoluzione, anche se esseri umani e api hanno poi sviluppato la vita sociale in modo indipendente.
C.Hamad--SF-PST