Sawt Falasteen - Dalla stimolazione spinale un aiuto contro la sclerosi multipla

Dalla stimolazione spinale un aiuto contro la sclerosi multipla
Dalla stimolazione spinale un aiuto contro la sclerosi multipla

Dalla stimolazione spinale un aiuto contro la sclerosi multipla

Studio italiano apre a nuove terapie

Dimensione del testo:

Nei pazienti con sclerosi multipla la stimolazione elettrica spinale non invasiva può modulare lo stress ossidativo e l'infiammazione, due processi chiave nella progressione della malattia. La scoperta, che potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche non farmacologiche da affiancare ai trattamenti standard, si deve a una sperimentazione tutta italiana condotta da ricercatori clinici e bioingegneri dell'Università Statale di Milano in collaborazione con la Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico e l'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Lo studio, finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, è pubblicato sulla rivista Brain Stimulation. "L'effetto della stimolazione spinale sui biomarcatori di ossidazione e infiammazione rappresenta un'indicazione promettente della possibilità di intervenire su meccanismi patogenetici centrali della malattia", afferma Alberto Priori, direttore della Struttura Complessa di Neurologia dell'Asst-Santi Paolo e Carlo e direttore del Centro di Ricerca 'Aldo Ravelli' dell'Università degli Studi di Milano. Il suo team ha arruolato sette pazienti con sclerosi multipla e spasticità (una rigidità muscolare tipica della malattia), che hanno ricevuto per cinque giorni consecutivi una stimolazione spinale reale o una finta (placebo). I ricercatori hanno poi analizzato il sangue e le urine dei pazienti per misurare i biomarcatori legati allo stress ossidativo e all'infiammazione, due processi chiave nella progressione della malattia. I risultati hanno mostrato una riduzione dei radicali liberi e un aumento della capacità antiossidante, con correlazioni significative con aspetti cognitivi e sociali della qualità della vita. "Il nostro approccio metodologico ha integrato modelli computazionali, analisi biomolecolari e scale cliniche, in una prospettiva sistemica e personalizzata", aggiunge Sara Marceglia, professoressa di bioingegneria all'Università degli Studi di Milano. "È un primo passo verso la definizione di protocolli predittivi per trattamenti personalizzati nei pazienti con sclerosi multipla". Sul piano dei meccanismi biologici, lo studio suggerisce un possibile coinvolgimento di marcatori associati alla rimielinizzazione e alla neuroprotezione, come la transtiretina e l'interleuchina-6.

N.Shalabi--SF-PST