Sawt Falasteen - Un bambino su 15 è prematuro, l'8% è a rischio autismo

Un bambino su 15 è prematuro, l'8% è a rischio autismo

Un bambino su 15 è prematuro, l'8% è a rischio autismo

All'Iss rete per seguirne sviluppo, attenzione a 'nati piccoli'

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Nel 2023, è stato prematuro il 6,3% dei 377 mila bambini nati in Italia. La maggior parte di questi (75,5%) sono stati pre-termine tardivi (cioè nati tra la 34ª e la 36ª settimana), mentre l'1% sono classificati come estremamente e molto pre-termine. È pari allo 0,9%, invece, la quota dei bambini piccoli per età gestazionale, nati cioè a termine ma con un peso inferiore a 1,5 chili. Lo sottolinea l'Istituto Superiore di Sanità in vista della giornata mondiale della prematurità, che si celebra il 17 novembre. "La Giornata mondiale della prematurità evidenzia l'importanza di garantire a ogni bambino nato pretermine o piccolo per età gestazionale un percorso di crescita che tuteli il neurosviluppo attraverso un monitoraggio costante e interventi precoci e mirati", sottolinea l'Iss che, per seguire questi bambini, ha istituito e coordina la rete Baby@Net, che sorveglia le traiettorie evolutive di circa 2.500 bambini. La sorveglianza conferma che sia i prematuri sia i nati piccoli per età gestazionale rappresentano una popolazione da monitorare. In particolare tra i nati pre-termine, l'8% ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico e il 16% una diagnosi di altri disturbi del neurosviluppo; tra i nati piccoli per età gestazionale, il 4% ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico e il 16% una diagnosi di altri disturbi del neurosviluppo. "Si tratta di numeri in linea con i dati internazionali che sottolineano la necessità di diagnosi e presa in carico precoce di questi bambini", chiarisce Maria Luisa Scattoni, coordinatrice nazionale della rete Baby@Net. "Per rispondere in modo specifico anche alla carenza di personale specializzato, l'Iss, attraverso un progetto Pnrr, offre servizi di telemedicina come teleconsulti multidisciplinari e formazione a distanza per garantire a tutti i bambini nati pre-termine e alle loro famiglie un accesso equo a percorsi di monitoraggio e intervento precoce". "Le prospettive future richiederanno l'incremento delle fonti di finanziamento per la ricerca sulla prematurità, che consentano, tra l'altro, la creazione di biobanche e registri internazionali e il miglioramento della condivisione dei risultati tra ricercatori e clinici", conclude Serena Donati, direttrice del Reparto Salute della Donna e dell'Età Evolutiva dell'Iss.

T.Ibrahim--SF-PST