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Obesità, possibile l'intervento precoce riconoscendo i segnali
Esperti: "Prevenzione nei giovani già dallo sviluppo fetale"
"Identificare tempestivamente i segnali di disturbo alimentare nei giovani consente l'intervento precoce. Elementi come esagerazione o restrizione alimentare, eccesso di attività fisica, disturbi d'ansia, bassa autostima, isolamento sociale. Individuarli permette anche di raggiungere i soggetti potenzialmente a rischio e coloro intorno a essi". Così Luca Bernardo, direttore di Medicina dell'infanzia e dell'età evolutiva e del Centro disagio adolescenziale del Fatebenefratelli di Milano, in occasione della presentazione oggi a Roma dell'indagine conoscitiva su "Disturbi dell'alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione" (con focus sull'obesità), della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. "Siamo uno dei Paesi con più alta aspettativa di vita al mondo, ma sta diminuendo quella in salute, libera da malattie", ha aggiunto Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e dell'invecchiamento dell'Istituto Superiore di Sanità. "Malattie che possono arrivare anche a 3 o 4 in contemporanea dopo i 45 anni, un estremamente importante carico sanitario, ma anche sociale ed economico". L'attività di prevenzione delle malattie cronico-degenerative, quindi, "va iniziata molto precocemente, sin dallo sviluppo fetale: l'allattamento nei primi mesi di vita è un determinante che previene lo sviluppo di tali condizioni, dall'obesità alle malattie che ne derivano come il diabete". Sull'allattamento, evidenzia Silano, esiste un maggior virtuosismo delle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali, che si riflette in molti altri ambiti: "Al sud vi sono tassi maggiori di obesità e sovrappeso, e una minore aspettativa di vita in salute. Ciò vale anche per il diabete di tipo 2, la cui prevalenza è legata a quella dell'obesità". Esiste, poi, "una chiara correlazione inversa tra Pil regionale e prevalenza delle condizioni: maggiore è il Pil, minore è la percentuale". Dato che sottolinea "il determinante economico e di disuguaglianza". Silano elenca le policies necessarie per la prevenzione, tra cui interventi di modifica dell'offerta alimentare quali "riduzione del marketing di alimenti per bambini, riduzione del contenuto di zuccheri e grassi e delle intere porzioni, educazione alimentare e all'attività fisica", cui si aggiungono "politiche fiscali e app digitali per il contrasto all'obesità".
Q.Bulbul--SF-PST