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Bruni (Ispi), il punto caldo della diplomazia è il Medio Oriente
Ai Med Dialogues da domani a venerdì a Napoli
"Essere a Napoli quest'anno fa impressione, perché Napoli è storicamente anche il centro del Mediterraneo, forse anche un po' il centro del mondo. Lo è stato per tanto tempo. Adesso il punto più caldo della diplomazia è nel Mediterraneo, è nel Medio Oriente". E' l'analisi del presidente di Ispi, Franco Bruni, alla vigilia della Conferenza Med Dialogues, a Napoli da domani a venerdì. Per Bruni, sul Medio Oriente "proprio in questi giorni ci sono dei passi avanti impressionanti". Passi che saranno al centro degli incontri a Napoli. "Naturalmente c'è altro al mondo di cui occuparci che non affaccia direttamente sul Mediterraneo, in particolare la crisi Ucraina - ha aggiunto -. Guerre terribili. Paci impossibili". Ma la soluzione alle crisi per Bruni è "applicare un po' lo stesso criterio che si è applicato in Medio Oriente, dove secondo me, con una regia probabilmente americana ma non solo, c'è stata una convergenza di interessi e di azioni diplomatiche formidabile, di geograficamente molto ben definita". Gli Stati dell'area, ha spiegato, "hanno preso atto del fatto che sono padroni della loro zona e quindi hanno diritto ad averla pacifica e pacificata". In un certo senso, ha aggiunto, "bisognerebbe fare lo stesso altrove, col mondo intero". Mettersi "insieme a occuparci dei beni pubblici globali, fra cui c'è la pace, ma anche il clima, la salute, la circolazione della moneta e dei beni". Per Bruni, "essere padroni della terra veramente lo si può essere solo se si va d'accordo, rinunciando ciascuno alle sue peculiarità". Un lavoro che "va fatto e di cui credo che in questi giorni ai Med Dialogues parleremo molto".
Z.Ramadan--SF-PST